Premetto che da tanti anni non frequento più attivamente il mondo delle fanzine, che invece negli anni ‘90 era uno dei miei luoghi del cuore - se mi passate il termine (“gli occhi del cuore” sono dietro l’angolo, lo so). L’impressione, comunque, è che il fenomeno si sia progressivamente molto-molto-molto ridimensionato e le persone che ancora hanno la voglia di impegnarsi nello scrivere, impaginare e fotocopiare/stampare - e poi distribuirle - delle ‘zine sono ormai poche.
Fatta l’introduzione barbogia, mi fa piacere raccontare di Cretinetti, di cui ho in mano il numero 1, fanzine a cura di Diego Curcio from Genova City. Non so bene quando sia effettivamente uscita [EDIT: mi correggo ex post… è uscita a giugno 2024], ma è anche vero che in questo caso poco importa: Cretinetti n. 1, infatti, è un numero speciale in cui la contemporaneità e l’attualità non hanno importanza (per intenderci: non ci sono recensioni e/o interviste, che per definizione invecchiano)… questa, infatti, è una di quelle che negli scintillanti (boh?) anni ‘90 si definivano “personal ‘zine”, un genere di cui Cometbus (di Aaron Elliott) fu leader, faro ispiratore e campione imbattuto. Quindi, per intenderci, nell’ambito delle personal ‘zine di questo tipo la musica c’entra eccome, ma rappresenta il mondo in cui si raccolgono esperienze che possono essere di viaggio, di vita, di lavoro etc etc.
Nel nostro caso, Cretinetti n.1 è il report di 10 giorni a San Francisco di Diego e suo fratello, partiti per festeggiare i 40 anni di Diego nel mese di ottobre 2022. Il tutto è scritto in forma quasi diaristica (con suddivisione in giorni, e basato – oltre che sui ricordi – sulle note di testo che l’autore salvava nel suo smartphone), con prosa molto fluida e confidenziale. Per cui se vi interessa il punk rock, avete un po’ di culto per la scena californiana e di Frisco, per il Gilman Street, per il giro Lookout e zone contigue, qui troverete un bel racconto di viaggio in cui in più di un’occasione si ride anche - momenti top: le caramelle alla marijuana dello smartshop che mandano i due fratelli in trip stile Paura e delirio a Las Vegas, il vigile del fuoco tirchio che incamera la maglietta omaggio senza ricambiare, la punkettona vintage al Gilman Street con lo scazzo cosmico, le reiterate visite ai negozi di dischi fatte con precisione chirurgica nei giorni di chiusura, l’animo da contabile di Diego (ok, lo dico? Lo spirito genovese dell’autore emerge con spinta prepotente, in questi frangenti!) che riporta con puntiglio da libro mastro le spese per cibo, bevande, spostamenti, biglietti d’entrata, dischi, ma anche il risparmio nei fortunati casi in cui sia possibile farne…
Se vi va di leggere qualcosa di divertente e di uscire un po’ dal seminato delle pubblicazioni “di musica” tipiche, potete chiederne una copia a Diego Curcio, che trovate su Facebook.